sabato 16 aprile 2016

Storie di paesaggi e migrazioni su 24live.it

Storie di paesaggi e migrazioni: presentati ieri i libri di Franco Blandi

15 aprile 2016  - 24live.it Barcellona

Ieri pomeriggio, l’Auditorium Musicale “Giovanni Spagnolo” di Barcellona p.G. ha ospitato la presentazione dei libri di Franco Blandi, dai titoli: “Interiori of Sicily” ed “Appuntamento a La Goulette”.
L’incontro, denominato “Storie di Paesaggi e migrazioni”, è stato organizzato dall’Accademia Musicale Artistica e Culturale “On. Nino Pino Balotta” ed ha visto la partecipazione, oltre che dell’autore, fotografo e regista, del Dott. Nunziante Rosania, Direttore ell’Istituto Penitenziario di Barcellona P.G. e dello storico Prof. Alberto Genovese. A condurre ed introdurre l’incontro è stato, invece, Felice Mancuso, Presidente dell’Accademia.

La descrizione del paesaggio agrario siciliano, le storie narrate delle assenze senza ritorno dei 150.000 emigrati siciliani in Tunisia sono state il cuore dell’evento, il quale è stato arricchito da intermezzi musicali a cura del trio “Shekelesh” con Mario Giuliano (voce e chitarra), Eugenia Bavastrelli (tamburello) e Nino Ragusi (Fisarmonica).
I due capolavori di Blandi sono già stati apprezzati in Italia e nel mondo. Non a caso,infatti, il documentario “Interior of Sicily” tratto dall’omonimo libro, è stato insignito del Premio per il miglior documentario italiano lo scorso gennaio 2016, al Festival Internazionale di Roma CINEMADOC con regia e fotografia di Franco Blandi e montaggio di Franco Blandi e Nuccio Roberto. Con prefazione di Caterina Barilaro, “Interior of Sicily” è il resoconto di un’osservazione lunga due anni, avvenuta nella Statale 120 che da Cesarò conduce a Troina.
“Appuntamento a La Goulette”, invece, narra la disperazione di uomini, emigrati italiani in Tunisia, che hanno avuto come unica bussola la fame, erranti, vagabondi, alla ricerca anche di se stessi. L’opera contiene i contributi di Antonio Michelin Salomon ed Alessandro Versace.
Si è trattato di un appuntamento ricco di storia vera vissuta dagli italiani, analizzata in tutte le sfaccettature di una tragedia, la stessa che si sta consumando nel nostro tempo ma con dimensioni consone al mondo globalizzato, agli uomini cittadini del mondo e basato sullo stesso pregiudizio, la “non – accoglienza”. Le guerre, le crisi economiche e di valori che si sono susseguite negli anni, certamente si diversificano per il contesto socio -tempo – culturale in cui avvengono. Una triste realtà che l’autore, fotografo e regista Blandi sa e ha saputo cogliere attraverso gli strumenti che preferisce per lanciare e lasciare un messaggio pregno di umanità.
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Storie di paesaggi e migrazioni a Barcellona

Paesaggi siciliani e migrazioni nelle opere di Franco Blandi, presentate a Barcellona Pozzo di Gotto


    di Marcello Crinò per Messina WEB  16 aprile 2016
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- di Marcello Crinò -
Di paesaggi siciliani e di migrazioni si è parlato giovedì 14 all’ex Monte di Pietà nel corso di un incontro con Franco Blandi, organizzato dall’Accademia musicale e artistica e culturale “Nino Pino Balotta” presieduta da Felice Mancuso. Sono stati presentati due interessantissimi libri del fotografo e regista Franco Blandi riguardanti la Sicilia: Interior of Sicily, incentrato sul paesaggio agrario siciliano tra natura e attività umane, proiettato anche nella versione documentario, eAppuntamento a La Goulette, sull’emigrazione nell’Ottocento di centocinquantamila siciliani in Tunisia.
Ha introdotto i lavori Felice Mancuso, rammentando la sua gioventù, quando era operaio dell’Ente Sviluppo Agricolo e lavorava nei Nebrodi, e la Riforma agraria assegnò ai contadini le terre peggiori, difficili da coltivare. L’assessore alla cultura Ilenia Torre ha portato i suoi saluti, anche a nome dell’amministrazione comunale e del sindaco Materia.
Le due relazioni sono state sviluppate dal dottor Nunziante Rosania e dal professore Alberto Genovese. Rosania, psichiatra e direttore dell’Istituto Penitenziario di Barcellona (così si chiama oggi l’ex O.P.G.) ha incentrato il suo intervento offrendo una riflessione sul tema dell’emigrazione sul piano sociologico e storico-antropologico, evidenziando come siano possibili le integrazioni tra culture differenti. Ha messo quindi in relazione la situazione di allora, cioè l’emigrazione di siciliani in Tunisia nell’Ottocento, con la situazione odierna, ricordando che la storia dell’umanità è storia di emigrazione, di spostamenti di popoli, ma che bisogna essere in grado di gestire.
Alberto Genovese ha offerto un taglio più storico su questa vicenda di emigrazione finora pochissimo conosciuta. E’ però partito dall’operazione di Franco Blandi, quella di documentare il paesaggio naturale e rurale dell’interno della Sicilia attraverso l’osservazione video-fotografica nell’arco di due anni lungo alcuni punti della Statale 120, Cesarò a Troina. Paesaggi ed emigrazione rappresentano un percorso che lega l’interno della Sicilia con l’emigrazione in Tunisia, un percorso inverso rispetto a quanto accade oggi. Dal 1835 tonnaroti e corallari trapanesi emigrano in Tunisia, raggiungendo il culmine nel 1870, dopo l’Unità d’Italia, quando le condizioni economiche della Sicilia divennero disastrose, e iniziò l’emigrazione verso le Americhe e l’Europa.
I siciliani si spostarono in Tunisia dove nacque La Goulette, la piccola Sicilia, dove si integrarono perfettamente, fondendo usanze, tradizioni, gastronomia, religione. Oggi quella città non c’è più, gli edifici sono stati quasi tutti demoliti, la comunità si è dissolta e in un ospizio vivono ancora alcuni anziani discendenti dei siciliani.
Subito dopo è stato proiettato il documentario, che mostra il variare della natura e la bellezza di questi luoghi della Sicilia dove nonostante la meccanizzazione, il paesaggio agrario riesce ancora a raccontare in maniera armonica il legame tra l’uomo e le sue attività sul territorio, ben evidenziato da un sapiente montaggio di foto e video, accompagnate da una colonna sonora di musica classica e suoni dal vivo. A nostro avviso si tratta del più bel documentario sul paesaggio siciliano finora realizzato, e non a caso è stato premiato al Festival internazionale di Roma Cinemadoc come migliore documentario italiano. Adesso è anche candidato alla finale del Festival internazionale di Los Angeles.
Infine l’intervento di Franco Blandi, il quale ha spiegato di aver appreso casualmente da uno studente universitario tunisino dell’esistenza di questo insediamento siciliano. Iniziando le ricerche ha scoperto che non esistevano studi in merito, ma solo notizie frammentarie. L’approfondimento della vicenda lo ha portato a raccontare questa storia di emigrazione ed integrazione dal basso che non ha mai creato alcun tipo di problema, anche se all’inizio c’era diffidenza tra le due comunità. Per quando riguarda il documentario, ha sottolineato che il territorio oggetto delle sue immagini è stato preservato da chi non è emigrato, continuando l’antico legame tra uomo e natura.
La lunga serata è stata scandita da due intermezzi musicali con brani di musica popolare eseguiti dal trio Shekelesh con Mario Giuliano alla chitarra e alla voce, Eugenia Bavastrelli al tamburello, Nino Ragusi alla fisarmonica.



http://www.messinaweb.eu/component/k2/item/2707-paesaggi-siciliani-e-migrazioni-nelle-opere-di-franco-blandi-presentate-a-barcellona-pozzo-di-gotto.html

martedì 5 aprile 2016

Interior of Sicily selezionato al Los Angeles Cine Fest

Altro riconoscimento per il documentario interior of Sicily. La giuria del Los Angeles Cine Fest lo include tra i finalisti del festival (Marzo 2016), nella categoria Short Documentary.